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Nerola: borgo medievale sui Monti Lucretili


Nerola è situata su un'alta sporgenza dei Monti Lucretili, nel Lazio settentrionale.
Il borgo medievale si trova intorno ad un maestoso castello fortificato, castrum Nerolae, fondato alla fine del X secolo dal conte Benedetto Crescenzi, il quale era responsabile della difesa del territorio dalle invasioni delle popolazioni dell'est. Nel XII secolo, il Castrum passò sotto il governo diretto della Reverenda Camera Apostolica, ceduto poi agli Orsini, e successivamente ai Barberini, ed infine ai Colonna di Sciarra.
Nel 1867, Nerola venne occupata dall’esercito garibaldino che combatté con le truppe pontificie.
Nerola è sormontata dall’imponente mole del Castello Orsini, la cui edificazione risale al XII secolo.
L'impianto originario, costruito nell’XI secolo sulla parte più alta del monte, fu rafforzato alla fine del XV secolo, dalla costruzione di quattro grossi torrioni.
Sopra del torrione del lato meridionale, venne costruita una maestosa torre circolare, coronata da merli e da un ampio sporto, che assunse l’imponente struttura del mastio.
Fu successivamente rinforzato il perimetro esterno con la costruzione di nuove mura e venne reso ancora più profondo il fossato che circondava il castello.
Nella parte più antica di Nerola si può visitare la Chiesa Vecchia, del 1483. Fuori dall’abitato, si può visitare l’antichissima chiesa di S. Antonio e percorrere la "Cordonata", un sentiero ripido di antichissime origini rivestito con sanpietrini nel 1870.
Nerola è conosciuta per la produzione dell'olio extra vergine di oliva DOP che l'ha resa famosa a livello nazionale. Tra le ricette tipiche troviamo le "Stracciose" delle originali fettuccine all'uovo rigorosamente fatte a mano e condite con sugo. Il segreto della loro realizzazione è nella giusta proporzione tra acqua e farina che viene tramandata di generazione in generazione. Le ricette tipiche della cucina nerolese possono essere degustate durante le numerose manifestazioni e sagre che si svolgono durante l'anno, ma soprattutto nel mese di luglio ed agosto, manifestazione in cui l'Associazione Culturale Nerola, presenta piatti tipici della cucina Sabina.

Ambiente naturale dalla bellezza incontaminata, interessante patrimonio storico-artistico: Capranica Prenestina

Capranica Prenestina, situata a meno di 50 Km da Roma, vanta oltre all'incontaminata bellezza dell'ambiente naturale, un interessante patrimonio storico-artistico che testimonia la storia, la natura e la vita delle popolazioni che fin dai tempi antichi hanno abitato questo territorio.

I fondatori
In questo percorso tra arte e natura, che ne caratterizza l'essenza, apparve verosimile quella ricostruzione che riconduce l'origine della denominazione alla gente che fondò il paese.
Da alcuni documenti risulta infatti, che Capranica Prenestina fu fondata nell'800 d.C. da gente che veniva dalla campagna. Il termine latino “Gens Campanica” potrebbe dunque aver originato il nome del borgo “Campanica”, successivamente trasformato in “Capranica”. In realtà la prima citazione storica del paese si riscontra in un documento del 1252, atto di divisione dei feudi tra i Colonnesi, secondo la quale Capranica Prenestina veniva assegnata alla famiglia Colonna, di cui ne rimase feudo fino al 1568. Successivamente il feudo passò alla famiglia Capranica cui subentrarono nel 1665 i Barberini. Dopo l'affermazione dell'autonomia comunale la storia di Capranica Prenestina s'intreccia con quella della frazione di Guadagnolo che, staccato da comune di Poli, venne ammesso al paese per rendere possibile il raggiungimento di un quorum di popolazione imposto da una legge dell'epoca.

Arte e cultura
Queste origini storiche di Capranica appaiono del resto documentate dalla solenne bellezza della Chiesa di Santa Maria Maddalena, dominata dall'elegante “cupolino” Bramantesco e testimoniate dal Palazzo Capranica, oggi Barberini. Sorto su antiche preesistenze medioevali, edificio presenta all'esterno un'architettura caratterizzata da un fitta tessitura in pietra calcarea bianca, rimasta intatta nonostante i numerosi interventi di ristrutturazione, fra i quali i più significativi hanno consentito il recupero dello storico salone comunale e la realizzazione del Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini. Concepito per operare come simbolo di una cultura ambientale finalizzata a coniugare la tutela dell'ambiente con l'attività di fruizione, le opere didattiche e la ricerca scientifica, esso costituisce un particolare esempio di sintesi fra arte e natura dei Monti Prenestini.
Natura e paesaggio
Con le sue vaste pinete, i suoi boschi di faggi e querce, il territorio di Capranica Prenestina, con un'estensione di circa 13.000 ettari, e dominato da Monte Guadagnolo, ove a circa 1218 metri è arroccato il centro abitato più alto del Lazio. Qui, nel cuore dei Monti Prenestini, si può godere un panorama incomparabile che dai Monti Sabini Simbruini ed Ernici, si estende fino all'Agro Romano e nelle giornate particolarmente limpide, raggiunge il mare. In questi luoghi giace come un'oasi di pace e tranquillità, il fascino spirituale del Santuario della Mentorella, edificato su uno sperone roccioso e caratterizzato da varietà botaniche cosi uniche da essere inserito nella carta regionale del Lazio fra gli ecosistemi da salvaguardare.
Escursioni
La vera attrattiva di questi luoghi è rappresentata dalla natura che, generosa e sorprendente, è rimasta pressoché intatta attendendo di essere riscoperta alla fruizione escursionistica e di essere vissuta sulle tracce di quegli antichi sentieri che rappresentano il segno più evidente del vissuto della gente di queste montagne. La varietà del paesaggio è peraltro tale da presentare lo scenario ideale per condurre tranquille passeggiare a piedi, in mountain bike o a cavallo anche su vasti territori completamente ricoperti di castagneti secolari. Essi trasversalmente costituiscono l'elemento di identità di questo territorio in quanto simbolicamente racchiudono un patrimonio ove la sinergia fra uomo e natura ha segnato con il passaggio dal “selvatico al domestico”.4

Feste e tradizioni
Il castagno ha rappresentato per secoli il principale frutto della natura dei prenestini, garantendo la sopravvivenza di questa gente, caratterizzandone dapprima le abitudini alimentari e divenendone successivamente una preziosa peculiarità da valorizzare e commercializzare come elemento caratteristico di qualità. Da tale diffusione, antica e radicata, legata al fore utilizzo della castagna, è dedicata la tradizionale manifestazione denominata “Sagra della Mosciarella”, che si svolge ogni anno nel mese di novembre. La “Mosciarella” è la castagna secca ottenuta con un processo di lavorazione lungo e ancora basata su sitemi tradizionali che vengono mantenuti e tramandati di generazione in generazione secondo un'usanza antichissima. Questo evento, oltre alla valorizzazione della castanicoltura ed in generale dei prodotti tipici locali, è dedicato anzitutto alla sensibilizzazione delle popolazioni locali verso la conservazione del proprio esclusivo patrimonio che comprende, l'ambiente i beni storico-artistici e anche la gastronomia particolarmente apprezzabile perché basata su prodotti naturali e per ricercate e attente tecniche culinarie.

Nemi: suggestivo e caratteristico centro storico dei Castelli Romani

Nemi in provincia di Roma è il comune più piccolo dell'area dei Castelli Romani.
Nemi sorge su un'altura rocciosa di origine vulcanica che va a picco sull'omonimo lago, in un paesaggio incontaminato.
E' uno dei centri storici più caratteristici e suggestivi dei Castelli Romani, con i pittoreschi vicoli su cui si affacciano botteghe artigiane e balconi fioriti, e dominato dal turrito palazzo Ruspoli.
Nemi è famosa anche per le fragoline di bosco cui viene dedicata ogni anno la Sagra delle fragole. L'evento è preceduto il giorno prima dalla Mostra dei fiori, coltivati anche questi nella valle del lago (prima domenica di giugno).
Da non perdere 
Il Museo storico-archeologico delle Navi romane, imbarcazioni commissionate dall'imperatore Caligola. Delle due navi recuperate nel 1929 e 1931 non rimane quasi nulla, furono distrutte nel 1944 dai tedeschi in ritirata. I modelli in scala sono stati realizzati dai maestri d'ascia dei cantieri navali di Torre del Greco. Il romitorio di San Michele Arcangelo, edificio di culto rupestre documentato sin dal 1255.

Località turistica fra le più belle della costa tirrenica: Tropea (VV)


Località turistica fra le più belle della costa tirrenica, sorge a strapiombo sul mare all'estremità di un vasto promontorio, al quale si congiungono due grosse sporgenze rocciose: lo scoglio di S. Leonardo e la cosidetta isola di S. Maria (oggi unita alla terraferma), con l'omonimo santuario benedettino fondato nell'Alto Medioevo e successivamente rimaneggiato.
Il centro storico si stringe intorno a Piazza Ercole, dove prospetta un severo palazzo settecentesco in granito, già Seggio dei Nobili. Poco lontano, in una piazzetta raccolta, si trova la Cattedrale, cinta da un portico originario del XIII secolo.
Di fondazione prenormanna, venne più volte rimaneggiata per riparare ai danni dei terremoti, in particolare a quello del 1783; gli ultimi restauri risalenti agli anni 1926-31 le hanno restituito in parte le forme primitive, eliminando le decorazioni neoclassiche. Nella fiancata sinistra si nota una doppia fila di false finestre sovrapposte ad alternanza, secondo l'uso frequente dell'architettura normanna siciliana.
Nell'interno a tre navate, divise da duplice fila di plastri ottogonali, arcate gotiche e monofore ornano le absidi semicircolari. Molte le opere degne di interesse tra cui spicca il grande Crocifisso Nero del Quattrocento, di incerta provenienza, e una tavola di tardo stile bizantino con la veneratissima immagine della Madonna di Romania, databile al 1330 circa, con rifacimenti del Cinquecento.
Nell'abside sinistra si trova il quattrocentesco ciborio del vescovo Pietro Balbo, su cui è collocata la statua marmorea della Madonna della Libertà (XVI secolo), di scuola siciliana, voluta dal popolo quale ringraziamento per la revoca da parte di Filippo III di Spagna della vendita della città al principe Vincenzo Ruffo.Da largo Duomo si imbocca via Boiano, una delle più suggestive del centro storico, caratterizzato da brevi viuzze sulle quali si affacciano numerose abitazioni patrizie dai ricchi portali in pietra con bugne variamente conformate: a cuscino, a punta di diamante, a baule o a contorni geometrici; uno di questi è il settecentesco Palazzo Braghò dal fastoso portale barocco.
I negozi di Tropea vendono prodotti tipici e artigianali dei comuni limitrofi, tra cui la cipolla rossa, la nduja di Spilinga, il formaggio Pecorino del Poro, l'olio extravergine d'oliva e vini.
Di notevole importanza anche l'artigianato locale, come i manufatti in terracotta. Di recente costruzione il porto turistico, da dove è possibile raggiungere le vicine Isole Eolie in particolare il vulcano Stromboli, quasi sempre visibile dalla costa calabrese tirrenica meridionale.

Realmonte e Scala dei Turchi: una costa splendente con spiagge incantevoli attraversate da candide scogliere, come quella deglla Scala dei Turchi, legata ad antiche leggende, sulla quale il vento e la pioggia hanno scavato una gradinata naturale

Realmonte è un grazioso paesino agricolo posto su una pianura che lambisce una costa splendente con spiagge incantevoli attraversate da candide scogliere, come quella della Scala dei Turchi sulla quale il vento e la pioggia hanno scavato una gradinata naturale.
Il suo colore è reso ancora più luminoso dalla luce del sole che si inserisce tra l'azzurro del cielo e il blu trasparente delle acque sottostanti. Narra un'antica leggenda locale che i corsari saraceni, ormeggiate le navi nelle acque calme, limpide e protette dalla Scala, si arrampicarono su quei "gradini" naturali raggiungendo la cima della scogliera e potendo così razziare i villaggi attorno.
E' poco probabile che i saraceni fossero giunti fin qui, ma il racconto popolare ha finito per prevalere sulla storia... e affascinare come questo piccolo e suggestivo angolo di Sicilia. Tale è la bellezza del sito che nel 2007 il Comune di Realmonte ne ha chiesto l'inserimento nell'elenco dei siti UNESCO Patrimonio dell'Umanità.
Perché non è soltanto questo sperone di roccia candida a incantare, quanto l'insieme costituito dalle sue spiagge che le si allungano ai fianchi, da Giallonardo a Pergole, Pietre Cadute, Lido Rossello (il più vicino a Realmonte, raggiungibile anche a piedi) fino a Punta Grande, al confine con il territorio di Porto Empedocle. Se la Scala dei Turchi è una meraviglia della natura, da visitare anche altri siti affascinanti, la Villa Aurea, lussuosa abitazione risalente al I secolo d.C. e la necropoli nei pressi di Vallone Forte.

Minervino Murge: il balcone delle Murge


Centro agricolo della Murgia Alta, situato all'orlo dell'ultimo gradino calcareo affacciantesi sulla Fossa Premurgiana (bacino dell'Ofanto). 
L'abitato sorge su un dosso allungato alla sinistra di un solco vallivo tributario dell'Ofanto. 
La sua posizione eccezionale a m. 445 l. m. sull'orlo dell'alta Murgia, consente al visitatore uno sguardo su un territorio sconfinato, fatto di prati e di macchia mediterranea che si estende fino al bacino del Locone, alla Valle dell'Ofanto ed al Tavoliere. 
Da tutti considerata il 'balcone delle Murge', per la sua posizione a dominio dei colli digradanti verso la Valle dell'Ofanto, del Tavoliere e della soglia di Spinazzola. L'altezza massima sul livello del mare registrata nell'agro minervinese è di 687 metri ("Torre disperata") mentre la minima è di 101 metri (vallata del Locone), con una media sull'intero territorio di 429 metri. 
Il territorio di Minervino, con 7.481 ettari, fa parte del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, istituito nel 2004. Nel territorio comunale si trova la diga del locone (Lago Locone). La Diga del Locone è la seconda diga in terra battuta più grande d'Europa.

In Emilia Romagna due Lidi dedicati interamente alle famiglie: Lido di Pomposa e Lido degli Scacchi

Lido di Pomposa e Lido degli Scacchi sono per eccellenza i Lidi dedicati alle famiglie. 
Grazie ai servizi di qualità e di controllo delle spiagge, a moderni stabilimenti balneari attrezzati per i più piccoli, agli alberghi e ai campeggi d'alto livello si può vivere una vacanza in grande tranquillità.
I Lidi però offrono anche opportunità di divertimento con un'ampia scelta tra locali con musiche per tutti i gusti, sale giochi, rinomate gelaterie artigianali e occasioni per trascorrere serate divertenti. 
Ogni anno, in piena stagione estiva, sfilate in costume e carri in maschera celebrano la Festa di Compleanno di questi Lidi. Una vacanza all'aria aperta Campeggi e villaggi turistici offrono ampie possibilità di piazzole e unità abitative e si distinguono per la vasta gamma di opportunità fornite, dalla spiaggia privata, al parco giochi, dalle piscine a staff qualificato.
In particolar modo alcuni campeggi hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, certificazioni e premi per soluzioni innovative idonee ad un turismo accessibile. 
Le strutture si trovano in aree tranquille e verdi a ridosso della spiaggia, ma comodamente raggiungibili e collegate da strade poco trafficate.



San Valentino esclusivo tra le mura del Forte di Bard (AO) 14 febbraio 2014 per tutte le coppie di innamorati

Il Forte di Bard propone per venerdì 14 febbraio, un San Valentino speciale per tutte le coppie di innamorati.
Una serata esclusiva e romantica tra le possenti mura della più imponente fortezza delle Alpi Occidentali, alle porte della Valle d’Aosta. Al calar della sera, la salita al Forte sugli ascensori panoramici in cristallo riserverà una suggestiva vista panoramica in notturna sulla valle centrale e sul borgo medievale di Bard. 
Un brindisi con spumante e fragole profumate all’interno della Cappella del Forte, darà il via alla visita guidata della mostra Montserrat, Opere maggiori dell’Abbazia, che presenta cento capolavori della storia dell’arte provenienti dal Museo della celebre abbazia benedettina catalana.
La serata continuerà nei locali della Polveriera, per l’elegante cena. Una musica d’ambiente renderà ancora più magica l’atmosfera. 
Al termine della cena sarà possibile visitare la mostra fotografica Wildlife Photographer of the Year. 
Disponibilità limitate per la cena. 
Richiesta la prenotazione al numero 0125 833886 oppure via email all’indirizzo prenotazioni@fortedibard.it. Tariffa all inclusive 65 € a pax. 
Possibilità per le coppie di scegliere anche l’opzione solo aperitivo e visita alla mostra al costo di 15 € a pax.
Eventuale pernottamento su richiesta negli esclusivi hotel del Borgo di Bard: Hotel Stendhal 3 stelle B&B Hotel Ad Gallias 4 stelle con Spa B&B Promozione speciale ingresso alle aree espositive Nel giorno di San Valentino, speciale promozione per tutte le coppie affettive (sposi, conviventi, fidanzati): si entra in due e paga uno. L’offerta è valida per tutte le aree espositive del Forte.

Info

A San Vito Lo Capo la vacanza ha il profumo dei gelsomini, il colore bianco abbagliante della spiaggia e l'azzurro del mare limpidissimo.


Degno rappresentante del tratto litoraneo settentrionale che da Capo Lilibeo a Capo Peloro si presenta alto e frastagliato, con candidi contrafforti rocciosi, modellati dal mare e dai venti. 
 Il borgo di tradizione marinara con poco più di 3.000 abitanti, si è sviluppato intorno all'antica fortezza saracena, in seguito trasformata in santuario dedicato a San Vito. 
Oggi l'attività principale è il turismo. 
Le sue viuzze ornate di fiori, il pesce fresco, i profumi intensi e i suoi panorami caraibici vi offriranno una vacanza indimenticabile, proprio come la sua cucina, con il couscous a far da primo e l'originale caldofreddo da dessert. 
 Eh sì! Perchè viene a San Vito lo fa soprattutto per il suo mare e la sua spiaggia: quasi tre chilometri di sabbia dorata, bella da fare invidia ai più rinomati paradisi dei mari del sud. Arrivando in paese dall'unica strada di accesso si vede il mare ancora prima di incrociare le prime case. 
Un altro chilometro e si arriva dritti filati al cospetto di un mare cristallino al quale si accede attraversando un tappeto di sabbia pulita. Consigliare un particolare tratto di spiaggia ai bagnanti è impossibile, l'uno vale l'altro, e tutti sono incantevoli. 
Il fondale marino degrada dolcemente verso il largo e le correnti non lambiscono minimamente questa zona, che quindi è particolarmente indicata anche per chi non è un nuotatore provetto e per i più piccoli. Chi invece preferisce gli scogli alla sabbia ha solo l'imbarazzo della scelta: a levante (splendida la Tonnara del Secco) come a ponente le possibilità di fare meravigliosi bagni e di godere nel contempo di un paesaggio splendido sono innumerevoli. 
Il lungomare consente di passeggiare a pochi metri dalla battigia della spiaggia e così anche la strada che porta all'altissimo faro - 40 metri e un raggio di oltre venti miglia - dopo aver superato i due moli del porto. Una strada panoramica attraversa l'altopiano offrendo alla vista lo splendido paese e il suo golfo. 
Per chi ama, poi, le passeggiate a cavallo o il trekking c'è solo da scegliere tra l'infinita serie di maneggi e di accompagnatori esperti che assicurano rilassanti cavalcate per la campagna invasa dal sole e dalle margherite, mentre le pendici dei rilievi e i sentieri che portano fin sopra Monte Monaco sono ottime occasioni per escursioni a piedi accessibili a chi non ha fisico e polmoni d'atleta. 
L'ascensione del Monte Monaco (532 metri) è un'esperienza interessantissima per la possibilità di incontrare tanti esemplari di flora endemica e, infine, di godere di un paesaggio bellissimo con lo sguardo che può spaziare sui golfi di Cofano, San Vito e Castellammare, fino a scorgere nelle giornate più limpide l'isola di Ustica.

EVENTI A SAN VITO LO CAPO

Spiagge incontaminate e mare invitante: Marinella di Selinunte


Situato a metà strada tra i porti di Mazara del Vallo e di Sciacca, il porticciolo di Marinella di Selinunte, originariamente minuscolo borgo di pescatori, è oggi un centro turistico-balneare con spiagge incontaminate e un mare invitante che si estende su un lungo litorale sabbioso nella parte Sud-Orientale del trapanese, posto in un golfetto tra le foci del Selino e del Belice. 


Le spiagge del piccolo borgo, tutte attrezzate con lidi e ristoranti aperti sino a tardi, sorgono in posizioni da sogno: il parco archeologico di Selinunte, uno dei siti archeologici più beelli e rappresentativi della civiltà classica (VII-IV sec. a.C.), è uno dei più estesi al mondo, immerso nella grande oasi naturale della Riserva del fiume Belice. 
L'itinerario archeologico di Selinunte prevede innanzitutto la visita al grandioso Tempio G, sulla collina orientale; costruito a partire dal V sec. a.C., questo tempio mostra i resti delle sue proporzioni ciclopiche: un perimetro di 113x54 metri e una superficie di ben 6.000 mq. 
Il Tempio G è probabilmente di natura sacrale (dedicato al dio Apollo), così come gli atri due, E e F, in stile dorico, consacrati rispettivamente a Hera e ad Atena e Dioniso. 
Sulla collina occidentale, detta della Gaggera, si colloca un altro complesso: il santuario della Malophoros, così chiamato per le piccole statue sacrali femminili raffiguate con un melograno, e il Tempio M. Ci troviamo nello spazio dell'acropoli che ospita, in totale, sei templi di dimensioni più ridotte: il Tempietto delle Piccole Metope (VII-VI sec. a.C.), il Tempio C, decorato con ornamenti floreali, e il Tempio D, sempre in stile dorico. 
L'acropoli e la città di Selinunte venivano chiuse dalle mura di cinta, i cui resti mostrano ancora le torri circolare e quadrate, e la porta principale. 
Per completare la visita di questo splendido parco, si consiglia di percorrere la SS 115, oltre Campobello di Mazara: si giungerà alle Cave di Cusa, dalle quali, certamente, provengono i materiali lapidei usati dai Greci per costruire i grandiosi templi di Selinunte. 
Le Cave di Cusa, insieme a quelle marmoree di Mileto (in Turchia), costituiscono un complesso unico al mondo. 
Conosciute anticamente come Cave Ramuxara, prendono l'attuale nome dal barone Cusa, un tempo proprietario dell'intera zona. 
E adesso, prima che giunga la sera, con il sole alle spalle che crea lunghe ombre dall'aspetto antico, scendiamo dall'acropoli, lasciamo riposare nei nostri occhi quelle pietre e quelle forme che furono storia, come fossero, invece, vecchi ricordi di un nostro personale passato. Torniamo sulla costa che ci attende al mare che ci accorderà un altro bagno se ne avremo ancora voglia. O più semplicemente, rechiamoci a mangiare qualcosa che ugualmente sa di sapori antichi.