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Il Giardino della Serenissima: Sacile


Sacile (Sacîl in friulano, Sathìl in veneto) si trova in provincia di Pordenone in Friuli Venezia Giulia. Sacile è la seconda città della provincia, dopo il capoluogo, e la sesta della regione. 
Il caratteristico centro storico sorge su due isole sul fiume Livenza lungo le cui sponde si affacciano numerosi palazzi nobiliari del periodo veneziano; è chiamata anche il giardino della Serenissima. Respirare atmosfere veneziane e ammirare architetture cinquecentesche. 
Emozioni da vivere perdendosi tra le viuzze del "Giardino della Serenissima". Sacile è una delle più belle cittadine della regione. 
Grazie all'atmosfera veneziana che si respira in molti angoli della città, viene spesso definita come il "Giardino della Serenissima". La sua storia, la sua cultura e persino il suoi nome sono legati al fiume Livenza. 
Qui, le archietetture convivono armoniosamente: gli eleganti palazzi, spesso in stile lagunare, si specchiano nelle acque azzurre del fiume. 
Imperdibile il Duomo di San Nicolò, patrono della città e Santo della navigazione fluviale, la Chiesetta della Madonna della Pietà e Piazza del Popolo, sui si affacciano bellissimi edifici porticati. 
Numerosissimi i palazzi cinquecenteschi che rendono Sacile città rinascimentale per eccellenza: ne sono splendidi esempi, la Loggia Comunale e soprattutto il Palazzo Ragazzoni Flangini Billia. 
Molte, inoltre, le case con motivi ornamentali del Rinascimento e dello stile Barocco, che contribuiscono a rendere Sacile una deliziosa cittadina in cui perdersi, attraversando ponticelli e viuzze per scoprire suggestivi scorci da incorniciare. 

 Da non perdere 
Sagra dei Osei
Ogni anno, in agosto, la città si anima per la tradizionale Sagra dei Osei, una delle più vecchie feste italiane, che unisce una mostra mercato di uccelli, esibizioni e gare di canto di numerosissimi esemplari.
EVENTI

La Capitale del Barocco: Noto e Marina di Noto


Ad appena 6 km da Noto, la "Capitale del Barocco", questa incantevole località marina gode di una spiaggia con sabbia finissima, ampia e pulita, scogli per chi ama la pesca, e un mare trasparente con lievi pendenze senza pericolo per i meno esperti di nuoto.

Fondata nel 1928, Noto Marina è ormai ricca di stabilimenti balneari e di numerose villette e infrastrutture turistiche distribuite attorno alla vasta piazza e al lungo viale.
Il litorale costellato da accoglienti arenili, si allarga al centro di una zona ricca di storia e bellezze naturali, comprendente l'area dell'Eloro, Colonna Pizzuta, la Villa del Tellaro, la Cittadella dei Màccari e la Riserva Naturale di Vendìcari.
Ma prima di sdraiarci al sole e lasciarci cullare dal dolce suono delle onde, un intermezzo artistico: il Barocco siciliano.
A tal proposito, Antony Blunt nel suo libro Barocco Siciliano (1968) divide l'architettura barocca siciliana in tre grandi fasi. La prima, caratterizzata dalla presenza di edifici in stile paesano contrassegnato da grande libertà e fantasia; la seconda si presenta con uno stile più elaborato; e, in ultimo, nella terza fase si assiste alla maturazione di un linguaggio architettonico e decorativo prettamente siciliano: ci si stacca dai modelli e si elabora quella magia del tardo barocco tutto isolano, culminante nelle opere che impreziosiscono ancora oggi la deliziosa città di Noto.

Per tutti, ma soprattutto per gli appasionati di sagre e di eventi folkloristici, Noto è una meta imperdibile. Ogni anno, infatti, dal 1980, la terza di settimana di maggio, il centro storico netino diventa il palcoscenico di una delle rappresentazioni folkloristiche più suggestive della Sicilia: l'INFIORATA.
Questo evento vede trasformarsi il "Giardino di Pietra" (la definizione è di Cesare Brandi), in un vero e proprio giardino di fiori per tre o quattro giorni, creando così un effetto scenografico intenso e accattivante, in cui giocano il ruolo di protagonisti le creazioni floreali di veri e propri artisti capaci di "disegnare" soggetti religiosi, mitologici e di squisita cultura popolare.
Ma Noto val più d'una visita! Infatti, in base al rapporto tra integrità ambientale, pulizia del mare, offerta culturale e qualità dei servizi per i turisti, così scrive la stimata agenzia di stampa Press Sicilia: "Una conquista, un oscar alle spiagge netine che meritano le cinque vele".
Un riconoscimento ad un tratto costiero tra i più belli e integri della Sicilia; un riconoscimento che si affianca a quello già pronunciato dall'UNESCO, che decreta Noto "Patrimonio dell'Umanità". Quindi una doppia opportunità per chi decide di recarsi in questa città: quella di lasciarsi affascinare dall'imponente barocco del Duomo e di godere di una natura marina splendida e perfettamente servita, come quella della vicina Noto Marina.


La Capitale dei trulli: Alberobello


Alberobello rappresenta il cuore della Valle dei Trulli. Fu fondata nel XV secolo dai conti Acquaviva.
Alberobello è un pittoresco centro agricolo e turistico formato in gran parte da trulli che gli conferiscono, oltre ad una vaga aria fiabesca, notevole interesse architettonico riconosciuto nel 1996 Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO.
Nella sola Alberobello ci sono circa 1.500 trulli di vario tipo. Alberobello, città dei trulli, occupa un terreno ricco di rocce calcaree stratificate, che offrono il materiale di costruzione che rende unica non solo l'immagine della stessa Alberobello ma tutto il territorio prettamente limitrofo ad Alberobello.
Le ragioni storiche del trullo di Alberobello come costruzione a secco sono riconducibili all'abuso di potere dei feudatari.
Se si pensa che agli inizi del seicento i diversi nuclei familiari che si erano stabiliti nel territorio di Alberobello - attirati anche dalle franchigie concesse dai conti di Conversano - risultavano a tutti gli effetti abitanti della vicina Noci, si comprende benissimo la problematica presente al tempo nella oggi fantastica Alberobello. L'immagine del trullo di Alberobello è da sempre associata alla Puglia, dove affonda le radici Alberobello, come una delle espressioni più tipiche della zona.
Presentandosi nelle province di Bari, Brindisi e Taranto, i trulli trovano la consacrazione assoluta e monumentale nella città di Alberobello.
Oggi i trulli di Alberobello sono circa un migliaio, presentando l'importante definizione di monumento nazionale dal 1930 e di recente entrati a far parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO.
A vederli da lontano i trulli di Alberobello appaiono grandi cumuli di pietre, ma raggruppate in alcune zone, come il centro storico di Alberobello, ci si immerge in una visione fantastica e unica.




Limone sul Garda: piccola oasi di pace e tranquillità

Località dal clima sempre temperato e dotata di buone attrezzature turistiche, Limone sul Garda è ubicata in una piccola insenatura dellasponda bresciana dell'Alto Garda tra oliveti, serre di limoni, aranci, mandarini, agavi e piante prettamente mediterranee.
A Limone sono ancora visibili i numerosi pilastri e le muraglie delle limonaie, i caratteristici giardini in cui si coltivavano i limoni.
Il nome di Limone, però, non deriva dall'agrume ma da "limen", ovvero confine.
Fu, infatti, terra di confine sotto i Visconti e la Repubblica Veneta fino alla prima guerra mondiale, offrendoci un nucleo storico caratteristico.
Fino ad alcuni decenni fa raggiungibile solo attraverso monti impervi o navigando sul lago, con la costruzione della Gardesana Occidentale viene collegata ai paesi limitrofi mettendo fine all'incanto del lungo isolamento.
Così Limone ha conservato quell'atmosfera di piccola oasi di pace e tranquillità, nonostante sia il centro turistico del Garda piu' frequentato.
Tra gli edifici di maggiore pregio artistico la Parrocchiale del sec. XVII che custodisce due tele di Andrea Celesti e Palazzo Gerardi detto "della Finanza" del sec. XVIII. Un prodotto tipico locale di grande pregio è l'olio extravergine di oliva.


A Chiavenna in Valtellina tra ottima bresaola e squisite trote di torrente

L'antica " Ciavèna" come viene chiamata dalla gente del luogo, si trova al culmine della vallata omonima, nel punto dove si incrociano le strade per i passi dello Spluga e della Malojia, una decina di chilometri prima del confine svizzero.

Questa posizione strategica ne fa da sempre il centro piu' importante della vallata, il punto nodale dei suoi traffici e un'apprezzata meta turistica.

Oggi il paese offre la bellezza di monumenti quali la Collegiata di S. Lorenzo, nel cui "tesoro" sono custodite pregevoli oggetti d'arte orafa, o di palazzi di rappresentanza come Palazzo Pestalozzi-Castelvetro o Palazzo Salis, o ancora dei reperti custoditi nel Museo della Valchiavenna.

Tutto il centro storico di Chiavenna è del resto opera preziosa e affascinante testimonianza storica.

Detto della bellezza dell'ambiente nel quale il paese si trova immerso, vicino al Parco Botanico Paradiso e al Parco delle Marmitte dei Giganti, è impossibile non parlare dei crotti.

Queste vere e proprie cantine nella roccia, mantenute a temperatura costante dalla corrente d'aria detta sorel sono, in effetti, luoghi simbolo della socialità del paese, che Chiavenna omaggia a settembre con una famosa sagra: ottima occasione, questa, per assaggiare i prodotti migliori della zona, dalla bresaola alle trote di torrente cucinate sulla pioda, il tutto condito dai pregiati vini valtellinesi.

Eventi a Chiavenna


Antico borgo marino meta preferita di Eugenio Montale: Monterosso al Mare - Cinqueterre


Monterosso al Mare, antico borgo marino, è il più occidentale dei paesi che costituiscono le Cinque Terre.

Il più attrezzato ad accogliere i turisti, che trovano nei suoi alberghi e nelle sue pensioni una calda e cordiale ospitalità, e nei suoi caratteristici ristoranti la possibilità di gustare i piatti tipici della cucina ligure e il famoso vino delle Cinque Terre cantato dal Petrarca.

La posizione a ridosso delle colline coltivate a vigna ed ulivi, le splendide spiagge, le scogliere a picco e le acque cristalline del mare rendono Monterosso un paese fra i più accoglienti della riviera ligure di levante.

Segno incancellabile di un passato di continue lotte sono rimasti il castello che comprende tre torri rotonde, la torre Aurora a picco sul mare ed una torre medioevale nel centro abitato, attualmente diventata campanile della parrocchia di San Giovani Battista.

Eugenio Montale, premio nobel per la letteratura nel 1975, trascorse per lunghi periodi le sue vacanze estive giovanili a Monterosso e qui compose le sue opere più famose raccolte nella celebre "Ossi di seppia".






Grado: l'isola del sole in una suggestiva cornice naturale



Grado (Gravo in dialetto gradese o graisan, Grau in friulano, Gradež in sloveno) è un comune italiano provincia di Gorizia in Friuli Venezia Giulia.
È un importante centro turistico e termale, noto anche come l'Isola d'Oro e, per la sua particolare storia, la Prima Venezia.
Scalo navale di Aquileia ai tempi dell'Impero Romano, è oggi un luogo attraversato dalla magia della natura e della storia, dalla bellezza delle spiagge e delle terme.
Grado, l'isola del sole, situata in una suggestiva cornice naturale che ha i tratti del paesaggio lagunare, dove si incontrano l'amenità della natura, il fascino della storia e della tradizione, la bellezza della spiaggia e i benefici delle cure termali.
Basta visitare il Campo dei Patriarchi con la Basilica di Sant'Eufemia, fondamentale edificio della cultura gradese, oppure ammirare i bassorilievi romani e altomediali del Museo Lapidario, per accorgersi che Grado è una piccola perla del Friuli Venezia Giulia, un centro storico di grande interesse.
Ai tempi dell'Impero Romano, l'isola di Grado era lo scalo navale della popolosa città di Aquileia. La sua particolare conformazione e l'invidiabile posizione geografica ne fanno una località ideale per passeggiate ed escursioni in laguna e nel vicino entroterra; tra le più rinomate, c'è quella all'Isola di Barbana, uno tra i più antichi e frequentati santuari mariani d'Italia.

Da non perdere
I casoni
Nella laguna di Grado riposano piccole isole con le tipiche case dei pescatori, "i casoni", fatte di canne, legno e terra: uno spettacolare esempio di armonia tra natura e uomo.





Bellagio, una ROMANTICA passeggiata sul lago di Como


Pochi posti sono più romantici del lago di Como e più belli di Bellagio.
Conosciuto come “la Perla del Lago”, Bellagio offre alberghi e ristoranti di gran classe, eleganti e caratteristici; luoghi ideali dai quali ammirare incantevoli panorami.
Il vecchio Borgo, dove si susseguono antiche e suggestive abitazioni, è percorso da misteriosi vicoli e da caratteristiche scalinate acciottolate sulle quali si affacciano variopinti negozi con prodotti di ottima qualità.
Seguite uno dei percorsi alla scoperta del paese e della sua storia oppure abbandonatevi al vostro desiderio e gustate uno dei favolosi gelati locali ricchi di sapori e colori… o un caffè dall’aroma intenso ed irresistibile.
Il clima è deliziosamente mite, ideale per una rilassante vacanza o per praticare vari sport in posti che hanno sempre, sullo sfondo, lo splendido scenario del lago e delle sue ville.
Ecco alcune idee che vi aiuteranno a trasformare il vostro soggiorno bellagino in una vacanza da sogno: MUSEO DEGLI STRUMENTI PER LA NAVIGAZIONE
BASILICA DI SAN GIACOMO
CHIESA DELLA MADONNA DEL ROSARIO A S.MARTINO
VILLA SERBELLONI
VILLA MELZI D' ERIL


La Cucina Bellagina
Visitare Bellagio non significa solo scoprirne la storia, le bellezze naturali ma anche gustare i profumi ed i sapori che la sua cucina sa offrire.
Il Lago di Como, con le sue montagne, le sue colline e le pianure che lo circondano, offre prodotti genuini e gustosi; un vero e proprio tesoro gastronomico che varia dai pesci di lago fino ai formaggi, ai salumi e ai piatti a base di carne.
Con più di 22 locali, da quelli a conduzione familiare a quelli tipici sino alle raffinate tavole imbandite da grandi chef Bellagio è in grado di accontentare davvero tutti i palati, anche quelli più esigenti.
Quindi perché non assaggiare la bresaola, i missoltini (agoni essiccati al sole), la pasta con la bottarga di lavarello, i ravioli di pesce, il riso con pesce persico e verso la parte montana l'immancabile selvaggina e la polenta uncia.
Il tutto può essere irrorato dai buoni vini nostrani rossi e bianchi.


Numana suggestiva meta turistica dell'Adriatico alle falde del Monte Conero


L’origine di Numana risale ad epoche remote, ed è pertanto appropriato l’appellativo di “vetustissima” (in latino antichissima) che le è stato dato in passato. Già nel VI – V secolo A.C. Numana risultava essere un importantissimo emporio commerciale del mondo greco. Al suo porto affluivano prodotti provenienti dalla Grecia e destinati alle regioni del Nord e di tutto il Piceno. Con la conquista del Piceno, da parte dei romani, la città cadde in servitù, mantenendo comunque una certa importanza nel mondo di allora. I secoli del Medioevo vedono la lenta e inarrestabile decadenza di Numana, che passa da floridissimo centro commerciale, incluso fra le città della pentapoli marittima, a borgo di pescatori. 
Della sua storia travagliata è da ricordare il terremoto del 558, che fece sprofondare in mare gran parte dell’abitato. 
E’ agli inizi del ‘900 che Numana viene riscoperta dai nobili romani che ne fanno la loro “dimora estiva”. 
Da questo momento inizia la “risalita” che porterà la città ad essere una delle mete turistiche più prestigiose dell’Adriatico. 
Numana si trova alle falde del Monte Conero. 
Considerata la perla del Centro Adriatico con le sue caratteristiche case calcaree in pietra del Conero e le sue viuzze piene di cuiriosità, crea un giusto connubio tra comfort e natura capace di emozionare. 
Numana alta lascia così lo spazio alla più giovanile Numana bassa intrecciando moderno e antico nella splendida cornice del Parco Naturale del Conero. 
La pianeggiante costa dell’adriatico è spezzata a metà dal Monte Conero, da cui prende il nome il nostro tratto di costa (Riviera del Conero) , che crea una combinazione unica di montagna e mare. 572 metri di macchia mediterranea a picco su splendide spiagge e calette che creano un meraviglioso ambiente, ideale per chi ama immergersi a contatto con la natura. 
Il Monte Conero oltre a regalarci panorami mozzafiato e vedute da sogno, merito della sua conformità e posizione geografica, ci offre anche una natura pressoché incontaminata. Istituito parco dal 1987 è oggi una riserva naturalistica unica nel suo genere che comprende moltissime specie di flora e fauna come corbezzoli, ginestre, lecci, pini… e numerosissime specie di uccelli.
Numana tra le località della Riviera del Conero è particolarmente fortunata perché oltre a beneficiare della presenza di un tratto di costa così suggestivo può vantare ampie spiagge di ghiaia fine facilmente e comodamente accessibili a tutti. 
Il territorio di Numana e dei suoi dintorni è una vera e propria palestra all’aria aperta. Qui la natura, con la sua variegata e suggestiva configurazione morfologica, sembra aver voluto collaborare con la mano dell’uomo alla formazione di un ambiente in cui attività sportive, pratiche di benessere e divertimento si coniugano armonicamente in un’offerta vasta, stimolante e modulata. 
Il Parco del Conero, in particolare, offre la possibilità di praticare innumerevoli attività e sport legati alla natura. Dal golf (qui è sorto uno dei complessi più attrezzati a livello nazionale), al birdwatching, dall’equitazione al trekking, libero o guidato, con possibili lezioni del tipo “aula verde”. 
Infatti, una vasta rete di sentieri ben curati e segnalati, attraversano la vasta, incontaminata macchia e ci proiettano, tra passi di monte e di mare, alla scoperta di scorci mozzafiato e di spiagge solitarie. Gli amanti della mountain-bike e del cavallo, poi, troveranno percorsi di altissimo interesse. Ma sono innumerevoli e praticamente inesauribili le altre possibili declinazioni turistico-ambientali di questo sorprendente ed esclusivo “monte-mare”. Vela, surf, immersioni subacquee, canoa, sono solo alcune tra le tante proposte a cui ci invita il Parco del Conero e la costa. 


Porretta Terme un'oasi di benessere dell'Appennino Bolognese


Porretta è un'oasi di benessere dell'Appennino Bolognese, al confine fra Emilia e Toscana. 

La storia, le tradizioni e la millenaria cultura termale ne fanno una meta ideale per chi desidera godere dei molteplici aspetti della natura e un ottimo punto di partenza per suggestivi itinerari tra laghi e montagne, per lunghe passeggiate tra piccoli borghi e per bellissime escursioni nel verde. 
Scoprite Porretta Terme!!!! Il suo territorio, le sue attività economiche, i suoi eventi culturali, le sue proposte per il divertimento... 

Le Terme 
Le qualità terapeutiche delle acque termali di Porretta sono note fin dall'antichità, già allora infatti la cura del corpo e delle malattie era affidata all'efficacia delle cure termali. 
Le acque si possono classificare, in base alla loro composizione chimica, in salsobromoiodiche (sorgenti Marte, Bove, Donzelle e Leone) sgorganti dall'alveo del torrente Rio Maggiore e in sulfuree (sorgenti Puzzola, Porretta Nuova e Galleria della Madonna) sgorganti alla sinistra del fiume Reno. 

Gli Stabilimenti 
Le strutture del "Centro Termale di Prevenzione, Cura e Riabilitazione" sono composte da 6 stabilimenti e da 8 centri di cura: 
1) Riabilitazione termale respiratoria 
2) Riabilitazione termale neuromotoria 
3) Cura della sordità rinogena 
4) Studio e riabilitazione termale delle malattie artroreumatiche 
5) Cura delle malattie gastroenteriche 
6) Studio e terapia delle malattie vascolari periferiche 
7) Cura delle malattie ginecologiche 
8) Cura delle malattie della pelle



Alla scoperta della millenaria abbazia della Sacra di San Michele

Comune della Bassa Valle di Susa, a circa 30 km da Torino, situato all’imbocco della valle nei luoghi (le Clusae Longobardorum) che furono teatro nel 773 dell’epico scontro in cui Carlo Magno e i suoi Franchi sconfissero i Longobardi di Re Desiderio, aprendosi la via verso la conquista dell’Italia (evento celebrato dal Manzoni nel poema “Adelchi”). 
L’abitato è sovrastato dall’imponente mole della millenaria abbazia della Sacra di San Michele, eretta verso la fine del X secolo col nome di “San Michele della Chiusa”, raggiungibile con una breve escursione tra i boschi. Una passeggiata per il piccolo centro può far apprezzare gli edifici storici, tra cui la Chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro Apostolo, la Cappella di S. Croce, il sito delle mura longobarde, scorci caratteristici del paesaggio e dell’abitato. 
Ospita un Planetario e il museo “Tradizioni di vita contadina” nella Ex Latteria. 
Il paese ha ricevuto a partire dal 2010 il riconoscimento di Comune fiorito, confermato anche per il 2013, e la menzione speciale al premio Il Gusto del Paesaggio. 
E’ raggiungibile da Torino attraverso l’autostrada A32, uscita Avigliana, e successivamente la SS25.


San Daniele perla del Friuli. Patria di un prosciutto di fama internazionale



Adagiato su una collina, San Daniele del Friuli è un centro di suggestiva bellezza: da qui si gode di panorami infiniti sulle circostanti colline moreniche. 

La cittadina è considerata una delle più importanti perle del Friuli Venezia Giulia, conosciuta a livello internazionale per la produzione di un prosciutto dal sapore inimitabile, che è frutto di una tradizione millenaria e di un microclima unico. 

San Daniele ospita anche una delle più prestigiose biblioteche d'Italia nonché la più antica del Friuli Venezia Giulia: la Biblioteca Guarneriana, che conserva preziosi codici miniati.

Immancabile una visita al Duomo settecentesco e alla Chiesa di Sant'Antonio Abate, che contiene il più bel ciclo di affreschi rinascimentali della regione. 



Da non perdere 
Aria di festa: è il momento ideale per scoprire il sapore del prosciutto di San Daniele. Festa frizzante all'insegna del buon umore e dei sapori tipici, riempie le strade della splendida San Daniele nel mese di giugno.



Gaeta e le sue sette spiagge: un paradiso nel Lazio

Ad un'ora di treno da Roma e da Napoli, a cinque da Milano, Gaeta protesa nel mare quasi prora di un'immaginaria nave pronta a salpare, può essere meta ideale per un primo fine settimana al mare e al sole, dopo l'inverno. Un tratto di 10 km di costa tra Gaeta e Sperlonga, tra i più belli in della penisola italiana, percorso da una strada costiera di grande fascino, che collega le sette spiagge che Gaeta offre ai suoi ospiti. Queste sono vera e propria linfa vitale per Gaeta, nonché cuore pulsante del suo turismo.
Non a caso Gaeta fu rinomata meta di villeggiatura per molti imperatori, consoli e ricche famiglie patrizie di epoca romana, che costruirono qui ville con giardini e piscine, templi e mausolei di cui restano imponenti testimonianze. Con la protezione della "cordigliera" degli Aurunci che la difende dai venti settentrionali e con l'aiuto della brezza di mare, Gaeta regala cieli e atmosfere di una luminosità e una mitezza particolari.
E dopo una giornata al mare Gaeta inoltre offre ai suoi visitatori la possibilità di visite e escursioni ai suoi tesori e alla sua storia. Numerose e varie le strutture d'accoglienza. Piccoli e grandi Hotel, spesso in posizione panoramica, Bed & Breakfast e campeggi, molti i ristoranti e le trattorie tipiche che propongono le specialità di questa terra ricca di tradizione.
Le sette spiagge sono separate da punte rocciose, ognuna contraddistinta da una torre genovese. Fino alle splendide falesie di monte Orlando e della montagna spaccata. Soprattutto nei periodi di media stagione, il grande fascino di questi luoghi riesce ancora a prevalere: poca gente e mare caldo per godere appieno della bellezza di queste spiagge, sdraiati in riva al mare o durante lunghe nuotate sottocosta.

SPIAGGIA DI SERAPO
E' la spiaggia principale del comune di Gaeta, poco distante dal centro cittadino e dal borgo medievale alle pendici del Parco Naturale di Monte Orlando, tanto da essere inserita nel tessuto urbano della città. E' molto frequentata da turisti sia italiani che stranieri attratti dalla sua sabbia dorata, finissima, pulita e leggera e dal mare, cristallino e trasparente.
La spiaggia è chiusa a sud dal Monte Orlando e il Santuario della Montagna Spaccata (dal quale si gode un ottimo panorama della Spiaggia in tutta la sua lunghezza); a nord, da un altro parallelo promontorio, più basso, dove sono presenti altre insenature con accesso privato o pubblico alla balneazione. E' la spiaggia dei cittadini, la spiaggia dei gaetani. Vicina, comoda, sotto casa, la spiaggia dove le mamme portano i loro bambini fin da piccoli.

SPIAGGIA DI FONTANIA
Scelta nell'antichità per la sua meravigliosa posizione come dimora del console dell'antica Roma Gneo Fonteo, la piccola spiaggia di Fontania, sulla costa meridionale della città di Gaeta, conserva ancora oggi i resti di una grandiosa villa romana del I secolo d.C., di cui sono ancora visibili a poca distanza dall'arenile delimitando l'intera baia. Altre strutture ancora visibili sono interrate o affiorano nel retro spiaggia.
Il nome di questa spiaggia è probabilmente riconducibile a duna piccola sorgente poco distante. Oltre agli aspetti storico-archeologici, il fascino del luogo è legato a quelli naturalistici. Il basso fondale roccioso costituisce da sempre una meta ambita per i subacquei, che si immergono principalmente in corrispondenza dell'isolotto detto "La Nave di Serapo", la cui forma allungata ricorda proprio quella di una nave. Il sito ha una notevole importanza biologica, dal momento che vi si concentrano diverse specie marine, tra cui molluschi, seppie, polpi, granchi e ostriche.

SPIAGGIA 40 REMI
E' una piccola spiaggia raggiungibile solo in barca e a nuoto, il nome richiama, infatti, il numero delle remate necessarie per raggiungere la spiaggia dagli approdi vicini.
Questo tratto di costa è molto frequentato dai subacquei, infatti ci sono alcune grotte dai nomi pittoreschi ed evocativi, ideali per un'escursioni, anche notturne.
Una di queste è il Pozzo del Diavolo, a Gaeta noto anche come Pozzo delle Chiavi, che si apre all'improvviso nella roccia e dopo un salto di 50 metri sprofonda nel mare. Il pozzo del Diavolo è una grande grotta che si sviluppa sia al di sopra della superficie del mare, con un ingresso in cui può penetrare una piccola barca, sia sott'acqua. La profondità è di pochi metri e nella grotta si trova una vita sottomarina di tipo cavernicolo e precavernicolo. Di notte si può assistere a uno spettacolo unico, osservare il cielo stellato attraverso questo camino.
Poi c'è la Tana dei copertoni. Il nome si deve a due gomme d'auto incastrate nella roccia da tempi immemorabili, spesso ospita gruppi sparuti di corvine. Questa cavità presenta tre ingressi e un camino che arriva in superficie, aprendosi all'esterno.
Poiché è raggiungibile solo via mare, questo tratto di costa si presenta ancora selvaggio e incontaminato.

SPIAGGIA ARIANA
Binomio dell'antica lingua locale: ARIA - SANA e più volte riconosciuta Bandiera Blu negli ultimi anni, è caratterizzata da sabbie sottili, un mare cristallino, dalla promiscuità con la macchia mediterranea, e dai così detti "scogli dei tre cani". Ha sabbia dorata, ed è ideale per una giornata tranquilla. E' una delle baie più belle della costa, raccolta e ben protetta dai venti, ideale per chi vuole avere contatto con la natura, senza rinunciare alle comodità come bar, ristoranti, stabilimenti balneari e strutture alberghiere.


SPIAGGIA ARENAUTA
Conosciuta anche come spiaggia delle Scissure o dei Trecento gradini, questo arenile è protetto dalla roccia scoscesa e invisibile dalla strada litoranea che le scorre vicino.
La sabbia fine e dorata e l'acqua trasparente rendono questo posto indimenticabile. E' stata uno delle prime spiagge naturiste del Lazio, nella seconda metà degli anni Settanta, quando era raggiungibile soltanto dal mare o attraverso impervi viottoli. Non esistevano stabilimenti o strutture attrezzate, e arrivando dal mare si aveva l'impressione di capitare in un piccolo angolo di paradiso. Ancora oggi resta uno dei rari tratti di costa veramente naturali e selvaggi. L'apertura di veloci strade di collegamento l'ha resa più raggiungibile e quindi più affollata nei mesi estivi, ma ci sono dei periodi, che lasciano godere la magia del luogo, rimasta protetta dalla speculazione.
Nella parte iniziale si trova l'angolo Torre Scissura attrezzato con discese private. E' possibile praticare il naturismo, anche nei mesi di luglio e agosto, accomodandosi all'estremità sud della spiaggia grande, di fronte all'enorme duna, che è la parte, rimasta più selvaggia.

SPIAGGIA SAN VITO

Si trova subito dopo la baietta privata del Grand Hotel Le Rocce e l'omonima Torre sul promontorio. Qui è ancora possibile nuotare in acque limpide, che le acque sorgive spontanee rendono particolarmente fredda, esplorare grotte marine e calette isolate. Il fondale ideale per nuotare e fare immersioni degrada lentamente, ed il mare antistante è spesso meta di velieri che vengono a trovare rifugio in questo angolo di paradiso.


SPIAGGIA SANT'AGOSTINO
Fino a 60 anni fa qui c'erano vigne, si coglievano meloni, cocomeri, susine, granturco. E' la più lunga (ca. 2 km) delle spiagge di Gaeta ed anche quella più frequentata. Spettacolari cadute rocciose del monte e un mare blu intenso incorniciano questa spiaggia, a tratti libera e a tratti attrezzata.

La baia di Sant'Agostino, è rinomata anche tra gli scalatori che vi praticano il free climbing su una delle pareti rocciose del Monte Moneta (m 359). L'enorme parete domina la Piana di S.Agostino con i suoi leggendari strapiombi rossi, riaperti all'arrampicata (escluso il periodo della nidificazione del falco pellegrino, periodo che va dal 25 febbraio al 15 aprile durante il quale l'arrampicata è vietata in tutto il paretone). Il Monte Moneta, con ben nove settori, offre notevoli altre possibilità per sgranchirsi le dita oltre alla parete centrale con itinerari sia in placca sia in strapiombo spesso molto lunghi ed intensi.

Eventi a Gaeta