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Rimini e Riccione ... Capodanno con il botto !!!

Opportunità strepitosa per trascorrere il Capodanno nei locali più conosciuti di Rimini e Riccione: Baia Imperiale e Carnaby !!!

A partire da 94€ saremo ospiti per 2 notti in un hotel a 2 stelle nei pressi della discoteca Carnaby Club, con colazione fino alle ore 14:00 e parteciperemo ad una serie di eventi per festeggiare al meglio la fine dell'anno.

30/12 pomeriggio: gioco  a premi con animazione (i clienti possono vincere un weekend con trattamento VIP a Rimini nel 2014)
30/12 sera: ingresso con 1 consumazione al Carnaby
31/12 sera: ingresso con 2 consumazioni al Carnaby + bottiglia di spumante ogni 4 persone
Tavoli o posti riservati al locale (fino a esaurimento disponibilità)

... e tanto altro !!! 

Per info e prenotazioni: http://www.divertiviaggi.it/eventi/capodanno-discoteca.jsp

Ci si vede in Riviera ;-D

Capodanno 2014 a Cesenatico (FC)


Per  Capodanno 2014 Cesenatico Turismo propone pacchetti vacanze di 3 giorni/2 notti a partire da €. 120,00 a persona comprendenti: 
 2 notti in camera doppia, Hotel 3*** Standard a Cesenatico 
Trattamento di pernottamento e prima colazione  
1 degustazione di prodotti tipici (piadina con salumi e formaggi, vini, dolci….) 
1 cena con menu degustazione pesce presso ristorante convenzionato (antipasto, un primo,un secondo, sorbetto, acqua e vino della casa, caffè) 
Ingresso al Museo della Marineria 

Per informazioni e prenotazioni: 
Cesenatico Turismo 
Viale Roma 112 - 47042 Cesenatico (FC) 
tel. 0547 673287 - n. verde 800556900 
www.cesenaticoturismo.com - info@cesenaticoturismo.com

Sole, mare, benessere, una pineta ultracentenaria.... Punta Marina Terme è tutto questo e molto altro ancora!


Si fa presto a dire sole, mare, benessere ed una pineta ultracentenaria. Più difficile è possedere tutti questi "plus", che trasformano immediatamente una vacanza qualunque in una vacanza di qualità. 
Punta Marina Terme non è soltanto tutto questo, ma molto altro ancora, con un calendario di eventi e animazione per offrirvi una vacanza dinamica, eccitante e piena di sorprese. 
Gli oltre quaranta stabilimenti balneari oltre al binomio sole e bagni, vi propongono attrezzature e iniziative sportive dedicate al Beach Volley e Beach Tennis e per chi ama la "dolce vita" ristoranti di qualità e party in spiaggia. 
Un ricettivo eccellente quello di Punta Marina Terme, con 3 campeggi, un villaggio turistico e numerosi hotels a conduzione familiare, per farvi sentire "coccolati" più che a casa vostra. 
Punta Marina Terme ha un qualificato Centro Termale con vista sul mare che oltre agli impianti curativi per chi soffre di problemi respiratori e reumatici, offre un attrezzato e raffinato Beauty Center all’insegna del Benessere. 
Chi ama la natura e le bellezze ambientali potrà scoprire bellissimi percorsi nella rigogliosa natura delle pinete ed effettuare escursioni nelle vicine oasi del Parco del Delta del Po. 
Per gli sportivi Punta Marina Terme offre molteplici possibilità: dal nuoto al windsurf, dalla vela nell’attrezzato circolo velico alla bicicletta con le sue piste ciclabili, al tennis, al jogging, al percorso natura in pineta e per finire l’equitazione.
E gli amanti del Golf potranno portare mazze e palline perché ad aspettarli ci sono le 18 buche del campo da golf di Cervia. Non vi basta? Allora a 11 km c'è Ravenna raggiungibile attraverso la nuova pista ciclabile, città unica al mondo per i suoi splendidi tesori d'arte e di storia e i suoi vari momenti culturali, come Ravenna Festival. 
Inoltre per il divertimento di grandi e piccini c'è il meraviglioso parco a tema di Mirabilandia. E come non ricordare una gastronomia che ha saputo coniugare i sapori ed i profumi del mare con la tradizione romagnola, i suoi vini, la genuinità dei prodotti della sua terra. E c'è infine il calore e l'accoglienza tipiche della gente di Romagna, che costituiscono un eccezionale valore aggiunto, compreso nel prezzo. Punta Marina Terme: un turismo di qualità....... ad un prezzo ragionevole.

Ai piedi delle Prealpi Giulie si stende una delle più belle località storiche del Friuli Venezia Giulia: Gemona del Friuli

Gemona del Friuli (Glemone in friulano) è un comune italiano della provincia di Udine in Friuli Venezia Giulia. 
Simbolo della rinascita della regione dopo il terremoto del '76, Gemona è dominata da un maestoso duomo romanico-gotico. 
Gemona, una delle più belle località storiche del Friuli Venezia Giulia, si stende ai piedi delle Prealpi Giulie. La cittadina risorge dopo il terremoto del 1976 e diventa uno dei principali simboli della rinascita della regione. 
Uno dei gioielli del luogo è il Duomo di Santa Maria Assunta, maestosa architettura romanico-gotica che si apre alla vista di chi arriva dalla suggestiva via Bini, i cui palazzi sono stati restaurati mantenendo l'aspetto originario, talvolta mettendo in luce splendidi affreschi. Tra questi, spicca Palazzo Elti, sede del Museo Civico. 
Da non perdere la visita al Museo d'arte sacra, ospitato nell'antico Santuario di Sant'Antonio. Gemona del Friuli ha un clima sub-continentale con inverni freddi estati moderatamente calde e forte piovosità.


Placidi boschi, verdi prati e fresche acque sorgive a Bolbeno

BOLBENO: Lungo la statale Trento-Brescia su un verde pianoro alle falde del monte Pizza, si stende il centro abitato di Bolbeno. 
Per la sua posizione a 570 m.slm., gode di una vista panoramica quasi completa della ¨Busa di Tione¨ tipico fondovalle agreste, alla confluenza del torrente Arnò con il fiume Sarca. 
Per la sua ubicazione antistante ai ghiacciai dell'Adamello, Bolbeno gode di una posizione climatica che può considerarsi pari a quella di Madonna di Campiglio. Prova ne può essere il fatto che fin dagli anni venti personalità illustri e famiglie di alto rango ebbero a scegliere come loro soggiorno estivo i placidi boschi, i verdi prati e le fresche acque sorgive di Bolbeno. 
BOLBENUM: Antico villaggio che gli storici farebbero risalire all'epoca imperiale romana (ritrovamento di numerose monete romane) con dati presunti verso il 50 d.C. e con documentazione più sicure verso il 925 d.C. 
Una prima ubicazione più a monte del nucleo abitato "Bolbenum" troverebbe valida testimonianza dalla "Strada Romana" che dalla Valle del Chiese, per il valico di Bondo e Breguzzo passava per Bolbenum-Zuculum et Zuzandum onde proseguire e scendere poi attraverso il ¨Doronum¨ nella vallata di Bleggio e Lomaso. 
Se del primo nucleo a monte denominato Palvenum, non rimane che un pallido ricordo, possiamo ritenere che il vicus "Bolbeni" corrisponde all'attuale ¨Centro storico¨. 
Topograficamente il Centro Storico (Carère) disegna un Quadrilatero (castrametazione romana) con vie simmetriche intercalate da orti, androni e vicoli, che immettono nelle piazze principali ornate da granitiche fontane tipicamente giudicariesi. 
Per quanto il grave incendio del 1843 abbia distrutto gran parte dei solai in legno e molti tipici tetti coperti a ¨scandole¨, tuttavia i rustici edifici di tipo popolare e vecchie case signorili, con caratteristici ballatoi in legno, con portali e finestre incastonati fra stipiti di granito, unitamente alle antichissime ¨androne¨ con archi protesi fra le vecchie muraglie, qua e là ornate da sbiadite pitture di immagini sacre od insegne di vecchie locande, offrono ancora oggi un'idea della vecchia Bolbeno.







Castione della Presolana: importante località sciistica della Bergamasca


Nota località di villeggiatura della Val Seriana. 
Gli scavi archeologici effettuati nel territorio comunale hanno portato alla luce reperti di preistorici, protostorici e romani che provano l'antichità dell'insediamento abitativo. 
La notorietà del paese è legata alla sua posizione strategica rispetto al magnifico gruppo dolomitico della Presolana, che lo rende non solo base ideale da cui muoversi per passeggiate ed escursioni, ma soprattutto luogo in cui godere le meraviglie dell'inverno alpino. 
Castione infatti, insieme alle proprie frazioni Bratto-Dorga e Vareno, è uno dei piu' importanti comprensori sciistici della provincia di Bergamo, ospita 20 km di piste per lo sci alpino e 6 km per lo sci di fondo oltre a piste da bob e da pattinaggio. Il paese ospita anche due antichi e pregevoli edifici: la chiesa di S. Rocco (XV sec.) e la chiesetta di San Peder (XI sec.).




Venosa: città natale di Orazio

Cittadina dell'Appenino lucano situata al margine nord-orientale della Basilicata vicino al confine con la Puglia, Venosa è uno dei tra i comuni menzionati dall'associazione "I borghi più belli d'Italia".
Si stende su un altopiano che fu il fondo di un lago preistorico, al margine orientale della plaga montuosa del Vulture.
Erede dell'antica "Venusia", già città apula, poi fiorente colonia romana, fu patria del poeta Orazio e sede di un'importante comunità ebraica.
Nel centro storico, stretto intorno alla massa quadrata del Castello, numerosi frammenti lapidei di diversa epoca e provenienza segnano le facciate delle case e delle chiese.
Il clima è piuttosto temperato, con inverni abbastanza rigidi ed estati calde.

Via Vittorio Emanuele II 
Asse Principale della città, attraversa il centro storico offrendo suggestivi scorci sul vallone Reale. Sul suo tracciato rettilineo si innestano le principali piazze cittadine: Piazza Umberto I, dove sorgono il Castello e la barocca chiesa del Purgatorio, o di S. Filippo Neri (1679), piazza Orazio Flacco, con il monumento al poeta (1898), e piazza del Municipio, delimitata a sud-est dal Palazzo Calvino (XVII-XVIII secolo), oggi sede comunale, che custodisce alcuni importanti reperti archeologici.


Da visitare









Bellezza, magia e armonia dei paesaggi si fondono a Brindisi Montagna


Brindisi Montagna: un territorio in cui l'uomo da secoli si è insediato con rispettoso riguardo, creando un connubio armonioso con l'ambiente. Una terra così colma di bellezze non surrogabili attraverso le immagini, nessuna parola, per quanto ben scelta, riuscirebbe a descrivere appieno la magia e l'armonia di questi luoghi.

Brindisi Montagna
, fondato al tempo della 2° Guerra Punica da un distaccamento di soldati romani fuggiaschi o dispersi? O da un gruppo di Eruli o Longobardi? O al tempo dell’Impero Carolingio? Tutte ipotesi senza risposta.
Le testimonianze di insediamenti nel territorio comunale risalgono al III millennio a.C.
Si segnalano, oltre ai “palmenti” in vari siti, reperti archeologici dall’Eneolitico al I millennio d.C. conservati al Museo Provinciale di Potenza ( selci, frammenti fittili, spade, fibule e bracciali a spirale a bronzo, pesi da telaio, olle ed ollette funerarie, monete magno-greche, una grande stele funeraria di età tardo-romana e monete d’oro bizantine del X se. d.C.).
Il paese, tassato per 136 “fuochi”, era nel 1277 in località” Aia di Brindisi”; dopo il devastante terremoto del 1456, che lo distrusse, fu ricostruito alle pendici del Castello. La sua storia è legata, sino al 1807, alle vicende del Feudo di Brindisi e successivamente agli avvenimenti meridionali del periodo napoleonico, dell’Unità d’Italia e dell’Italia post-unitaria.
Storia minore tipica delle piccole collettività di Basilicata, di pestilenze, terremoto e carestie, di duro lavoro e lotta per la sopravvivenza, di soprusi e rivolte, di superstizione e religiosità, di emigrazione e contributi di vite negli eventi bellici ma anche di sussulti di libertà ed emancipazione e di alterne fasi di crescita demografica e sviluppo economico, civile e culturale all’interno di processi storici più generali.


Il Giardino della Serenissima: Sacile


Sacile (Sacîl in friulano, Sathìl in veneto) si trova in provincia di Pordenone in Friuli Venezia Giulia. Sacile è la seconda città della provincia, dopo il capoluogo, e la sesta della regione. 
Il caratteristico centro storico sorge su due isole sul fiume Livenza lungo le cui sponde si affacciano numerosi palazzi nobiliari del periodo veneziano; è chiamata anche il giardino della Serenissima. Respirare atmosfere veneziane e ammirare architetture cinquecentesche. 
Emozioni da vivere perdendosi tra le viuzze del "Giardino della Serenissima". Sacile è una delle più belle cittadine della regione. 
Grazie all'atmosfera veneziana che si respira in molti angoli della città, viene spesso definita come il "Giardino della Serenissima". La sua storia, la sua cultura e persino il suoi nome sono legati al fiume Livenza. 
Qui, le archietetture convivono armoniosamente: gli eleganti palazzi, spesso in stile lagunare, si specchiano nelle acque azzurre del fiume. 
Imperdibile il Duomo di San Nicolò, patrono della città e Santo della navigazione fluviale, la Chiesetta della Madonna della Pietà e Piazza del Popolo, sui si affacciano bellissimi edifici porticati. 
Numerosissimi i palazzi cinquecenteschi che rendono Sacile città rinascimentale per eccellenza: ne sono splendidi esempi, la Loggia Comunale e soprattutto il Palazzo Ragazzoni Flangini Billia. 
Molte, inoltre, le case con motivi ornamentali del Rinascimento e dello stile Barocco, che contribuiscono a rendere Sacile una deliziosa cittadina in cui perdersi, attraversando ponticelli e viuzze per scoprire suggestivi scorci da incorniciare. 

 Da non perdere 
Sagra dei Osei
Ogni anno, in agosto, la città si anima per la tradizionale Sagra dei Osei, una delle più vecchie feste italiane, che unisce una mostra mercato di uccelli, esibizioni e gare di canto di numerosissimi esemplari.
EVENTI

La Capitale del Barocco: Noto e Marina di Noto


Ad appena 6 km da Noto, la "Capitale del Barocco", questa incantevole località marina gode di una spiaggia con sabbia finissima, ampia e pulita, scogli per chi ama la pesca, e un mare trasparente con lievi pendenze senza pericolo per i meno esperti di nuoto.

Fondata nel 1928, Noto Marina è ormai ricca di stabilimenti balneari e di numerose villette e infrastrutture turistiche distribuite attorno alla vasta piazza e al lungo viale.
Il litorale costellato da accoglienti arenili, si allarga al centro di una zona ricca di storia e bellezze naturali, comprendente l'area dell'Eloro, Colonna Pizzuta, la Villa del Tellaro, la Cittadella dei Màccari e la Riserva Naturale di Vendìcari.
Ma prima di sdraiarci al sole e lasciarci cullare dal dolce suono delle onde, un intermezzo artistico: il Barocco siciliano.
A tal proposito, Antony Blunt nel suo libro Barocco Siciliano (1968) divide l'architettura barocca siciliana in tre grandi fasi. La prima, caratterizzata dalla presenza di edifici in stile paesano contrassegnato da grande libertà e fantasia; la seconda si presenta con uno stile più elaborato; e, in ultimo, nella terza fase si assiste alla maturazione di un linguaggio architettonico e decorativo prettamente siciliano: ci si stacca dai modelli e si elabora quella magia del tardo barocco tutto isolano, culminante nelle opere che impreziosiscono ancora oggi la deliziosa città di Noto.

Per tutti, ma soprattutto per gli appasionati di sagre e di eventi folkloristici, Noto è una meta imperdibile. Ogni anno, infatti, dal 1980, la terza di settimana di maggio, il centro storico netino diventa il palcoscenico di una delle rappresentazioni folkloristiche più suggestive della Sicilia: l'INFIORATA.
Questo evento vede trasformarsi il "Giardino di Pietra" (la definizione è di Cesare Brandi), in un vero e proprio giardino di fiori per tre o quattro giorni, creando così un effetto scenografico intenso e accattivante, in cui giocano il ruolo di protagonisti le creazioni floreali di veri e propri artisti capaci di "disegnare" soggetti religiosi, mitologici e di squisita cultura popolare.
Ma Noto val più d'una visita! Infatti, in base al rapporto tra integrità ambientale, pulizia del mare, offerta culturale e qualità dei servizi per i turisti, così scrive la stimata agenzia di stampa Press Sicilia: "Una conquista, un oscar alle spiagge netine che meritano le cinque vele".
Un riconoscimento ad un tratto costiero tra i più belli e integri della Sicilia; un riconoscimento che si affianca a quello già pronunciato dall'UNESCO, che decreta Noto "Patrimonio dell'Umanità". Quindi una doppia opportunità per chi decide di recarsi in questa città: quella di lasciarsi affascinare dall'imponente barocco del Duomo e di godere di una natura marina splendida e perfettamente servita, come quella della vicina Noto Marina.


La Capitale dei trulli: Alberobello


Alberobello rappresenta il cuore della Valle dei Trulli. Fu fondata nel XV secolo dai conti Acquaviva.
Alberobello è un pittoresco centro agricolo e turistico formato in gran parte da trulli che gli conferiscono, oltre ad una vaga aria fiabesca, notevole interesse architettonico riconosciuto nel 1996 Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO.
Nella sola Alberobello ci sono circa 1.500 trulli di vario tipo. Alberobello, città dei trulli, occupa un terreno ricco di rocce calcaree stratificate, che offrono il materiale di costruzione che rende unica non solo l'immagine della stessa Alberobello ma tutto il territorio prettamente limitrofo ad Alberobello.
Le ragioni storiche del trullo di Alberobello come costruzione a secco sono riconducibili all'abuso di potere dei feudatari.
Se si pensa che agli inizi del seicento i diversi nuclei familiari che si erano stabiliti nel territorio di Alberobello - attirati anche dalle franchigie concesse dai conti di Conversano - risultavano a tutti gli effetti abitanti della vicina Noci, si comprende benissimo la problematica presente al tempo nella oggi fantastica Alberobello. L'immagine del trullo di Alberobello è da sempre associata alla Puglia, dove affonda le radici Alberobello, come una delle espressioni più tipiche della zona.
Presentandosi nelle province di Bari, Brindisi e Taranto, i trulli trovano la consacrazione assoluta e monumentale nella città di Alberobello.
Oggi i trulli di Alberobello sono circa un migliaio, presentando l'importante definizione di monumento nazionale dal 1930 e di recente entrati a far parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO.
A vederli da lontano i trulli di Alberobello appaiono grandi cumuli di pietre, ma raggruppate in alcune zone, come il centro storico di Alberobello, ci si immerge in una visione fantastica e unica.




Limone sul Garda: piccola oasi di pace e tranquillità

Località dal clima sempre temperato e dotata di buone attrezzature turistiche, Limone sul Garda è ubicata in una piccola insenatura dellasponda bresciana dell'Alto Garda tra oliveti, serre di limoni, aranci, mandarini, agavi e piante prettamente mediterranee.
A Limone sono ancora visibili i numerosi pilastri e le muraglie delle limonaie, i caratteristici giardini in cui si coltivavano i limoni.
Il nome di Limone, però, non deriva dall'agrume ma da "limen", ovvero confine.
Fu, infatti, terra di confine sotto i Visconti e la Repubblica Veneta fino alla prima guerra mondiale, offrendoci un nucleo storico caratteristico.
Fino ad alcuni decenni fa raggiungibile solo attraverso monti impervi o navigando sul lago, con la costruzione della Gardesana Occidentale viene collegata ai paesi limitrofi mettendo fine all'incanto del lungo isolamento.
Così Limone ha conservato quell'atmosfera di piccola oasi di pace e tranquillità, nonostante sia il centro turistico del Garda piu' frequentato.
Tra gli edifici di maggiore pregio artistico la Parrocchiale del sec. XVII che custodisce due tele di Andrea Celesti e Palazzo Gerardi detto "della Finanza" del sec. XVIII. Un prodotto tipico locale di grande pregio è l'olio extravergine di oliva.


A Chiavenna in Valtellina tra ottima bresaola e squisite trote di torrente

L'antica " Ciavèna" come viene chiamata dalla gente del luogo, si trova al culmine della vallata omonima, nel punto dove si incrociano le strade per i passi dello Spluga e della Malojia, una decina di chilometri prima del confine svizzero.

Questa posizione strategica ne fa da sempre il centro piu' importante della vallata, il punto nodale dei suoi traffici e un'apprezzata meta turistica.

Oggi il paese offre la bellezza di monumenti quali la Collegiata di S. Lorenzo, nel cui "tesoro" sono custodite pregevoli oggetti d'arte orafa, o di palazzi di rappresentanza come Palazzo Pestalozzi-Castelvetro o Palazzo Salis, o ancora dei reperti custoditi nel Museo della Valchiavenna.

Tutto il centro storico di Chiavenna è del resto opera preziosa e affascinante testimonianza storica.

Detto della bellezza dell'ambiente nel quale il paese si trova immerso, vicino al Parco Botanico Paradiso e al Parco delle Marmitte dei Giganti, è impossibile non parlare dei crotti.

Queste vere e proprie cantine nella roccia, mantenute a temperatura costante dalla corrente d'aria detta sorel sono, in effetti, luoghi simbolo della socialità del paese, che Chiavenna omaggia a settembre con una famosa sagra: ottima occasione, questa, per assaggiare i prodotti migliori della zona, dalla bresaola alle trote di torrente cucinate sulla pioda, il tutto condito dai pregiati vini valtellinesi.

Eventi a Chiavenna


Antico borgo marino meta preferita di Eugenio Montale: Monterosso al Mare - Cinqueterre


Monterosso al Mare, antico borgo marino, è il più occidentale dei paesi che costituiscono le Cinque Terre.

Il più attrezzato ad accogliere i turisti, che trovano nei suoi alberghi e nelle sue pensioni una calda e cordiale ospitalità, e nei suoi caratteristici ristoranti la possibilità di gustare i piatti tipici della cucina ligure e il famoso vino delle Cinque Terre cantato dal Petrarca.

La posizione a ridosso delle colline coltivate a vigna ed ulivi, le splendide spiagge, le scogliere a picco e le acque cristalline del mare rendono Monterosso un paese fra i più accoglienti della riviera ligure di levante.

Segno incancellabile di un passato di continue lotte sono rimasti il castello che comprende tre torri rotonde, la torre Aurora a picco sul mare ed una torre medioevale nel centro abitato, attualmente diventata campanile della parrocchia di San Giovani Battista.

Eugenio Montale, premio nobel per la letteratura nel 1975, trascorse per lunghi periodi le sue vacanze estive giovanili a Monterosso e qui compose le sue opere più famose raccolte nella celebre "Ossi di seppia".