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Camogli città dei mille velieri bianchi

Nel passato gli uomini navigavano il mondo sui mille velieri dalle candide vele, che resero famosa e prospera Camogli affacciata nell'estremo limite est del Golfo Paradiso. 
Le donne ad aspettare, amministrare il patrimonio familiare e accudire i figli. Gli alti palazzi colorati del borgo marinaro, il cui nome significa la Cà de Muggé (Casa delle mogli), si specchiano nel porticciolo, circondato in parte da pesanti arconi medioevali, dove sono all'ancora barche, gozzi e pescherecci. 
Vi sono anche le motobarche che circumnavigando il Monte di Portofino portano i turisti a Punta Chiappa e a San Fruttuoso. 
In estate sono effettuate minicrociere per le Cinque Terre, Portovenere e il Golfo del Tigullio con sosta a Portofino (www.golfoparadiso.it). La tradizione della pesca è continuata dai 30 soci della Cooperativa Pescatori che dispone di un impianto di reti fisse con tre barche che costituiscono la struttura della tonnara, nelle acque di Punta Chiappa, unica del Tirreno. Il Castello della Dragonara (XII secolo), vecchio forte di difesa dai Saraceni, conserva un torrione quadrato che si è mantenuto in perfetto stato. Salotto del borgo, la Passeggiata Garibaldi, affacciata sulla spiaggia dotata di attrezzature balneari, con caffé, pasticcerie e boutique, vede nelle profumate sere d'estate il passeggio della gioventù locale e dei vacanzieri rivieraschi.
Poco più avanti, la storia avventurosa di Camogli è rivissuta nel Museo Marinaro Gio Bono Ferrari. Tra polene, carte nautiche, strumenti di navigazione ed ex-voto, spicca il modello del brigantino a palo che portò in salvo Giuseppe Garibaldi incalzato dall'esercito sabaudo. 
I luoghi del jet set, fra mondanità e natura. Superata la galleria di Ruta, si apre l'arco perfetto del Golfo del Tigullio con Santa Margherita, Portofino, Rapallo e Zoagli, ormai consegnati alla storia delle vacanze di teste coronate e personaggi del jet set internazionale. 
Si lascia l'Aurelia all'altezza di San Lorenzo della Costa e si scende con strette curve su Santa Margherita il cui lungomare è tempestato di ristoranti e grandi alberghi, dove principi, star e i più bei nomi della finanza sono di casa. 
Dietro si apre la quinta del borgo marinaro con le case affrescate a motivi trompe-l'oeil in un susseguirsi di fregi architettonici, finte finestre e ghirlande di fiori nei colori della Liguria.
 Il porticciolo turistico è sempre affollato di yacht e fuoribordo. Il pontile nord è riservato all'attracco dei servizi pubblici per escursioni a Rapallo, Portofino, San Fruttuoso, Camogli, Cinque Terre e Portovenere (www.traghettiportofino.it). Vi sono attraccati anche i gozzi e i pescherecci dei pescatori che vendono il pesce appena pescato nel Mercato del pesce, situato al di là della strada sotto portici dalle volte a crociera. Bella la spiaggia, tutta tirata a lucido, con stabilimenti balneari dotati di ogni comfort. 
Da Santa la strada litoranea si dirige verso Portofino fra panorami mozzafiato. Poco più oltre, ecco Paraggi, minuscola bomboniera di poche case. Adagiata su una breve caletta sabbiosa esclusiva, dotata di un ottimo stabilimento balneare, è guardata a vista dal goticheggiante Castello Bonomi, dimora privata ottocentesca, riadattamento di una fortezza genovese, appollaiato su un promontorio roccioso. Nota fin dal XII sec. per la sua ricchezza d'acqua, possedeva numerosi mulini, alcuni dei quali esistono ancora in località Acqua Viva.






Casal Velino (Salerno) Bandiera Blu 2013


Ancora una volta il Comune di Casal Velino ottiene l’ambizioso riconoscimento dalla FEE - Foundation for Environmental Education. Grazie alle accorte politiche in materia di tutela ambientale e del territorio la nostra comunità continua ad essere premiata. Premiata per la costante attenzione alle tematiche ambientali. Premiata per l’elevato senso civico dei suoi cittadini, sempre più accorti alla tutela dell’ambiente e, in questo caso, delle spiagge in particolare.

La Val Vertova un angolo di paradiso nella media Valle Seriana (Bergamo)

La Val Vertova è uno degli angoli più suggestivi della media Valle Seriana. Si insinua tortuosa ed incassata, tra il Monte Cavlera e il Monte Cedrina sino al cuore del Monte Alben. Un percorso a contatto con la natura osservando favolosi salti d’acqua cristallina, le marmitte dei giganti modellate nei secoli dalla forza delle acque, la vegetazione e la fauna che caratterizzano questa valle. Le rocce della Val Vertova si sono formate 200 milioni di anni fa migliaia di chilometri più a sud, in ambiente tropicale con mari calmi, bassi e limpidi. E’ in questa situazione che si sono formate le rocce più antiche, con il lento e continuo sprofondamento dei fondali si sono sviluppate estese piattaforme e scogliere costituite da coralli e da alghe che con il tempo si sono trasformate in rocce massicce color rosa o grigio chiaro (Dolomia Principale). 
Successivamente un sollevamento ha suddiviso il mondo marino in bacini chiusi e lagune; si sono così formate rocce diverse dalle precedenti, dove ai sottili strati calcarei si alternano argilliti color grigio scuro o nero (Argillite di Riva di Solto e Calcare di Zu ). La Val Vertova offre una tranquilla passeggiata tra paesaggi ameni e pozze di acqua limpida ottime per un bagno rinfrescante. Le consigliamo una gita in Val Vertova durante i giorni feriali poiché nel weekend potrebbe risultare alquanto affollata. Per raggiungere Vertova, da Bergamo deve seguire l’indicazione per Albino, successivamente Gazzaniga-Vertova e una volta in prossimità segue per il centro di Vertova. Dal centro è ben segnalata la strada che conduce in Val Vertova (sulla sinistra). Si può raggiungere in auto il ristoro GAV, dove si parcheggia e inizia l’evidente e comodo sentiero per scoprire la Valle.



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Clusone la meta ideale per le escursioni in Val Seriana

Clusone è situata su un pendio, tra incantevoli panorami, di fronte al verdeggiante altopiano che dalle falde del Monte Cimiero si distende fino al pizzo Formico e dalla Presolana fino a Ponte Selva. 
Ricca di storia, arte e cultura e centro turistico-commerciale di buon livello, fin dall'inizio dell'Ottocento è ritenuta la piccola capitale dell' alta Valle Seriana. 
La circondano zone di notevole importanza ambientale (ideali per ogni tipo di escursioni), ma anche di rilievo storico: resti archeologici e toponomastici testimoniano la forte impronta lasciata dai Romani, e il paese fu antichissimo centro di mercato, pieve religiosa e borgo fortificato cinto da mura, posto in zona strategica per le comunicazioni tra l'Alta Valle, Bergamo e Brescia. 
Tra i monumenti principali spicca la Piazza dell'Orologio, con l' orologio planetario Fanzago che campeggia dall'alto della torre del 1583. Vero gioiello di circa tre metri di diametro, fu costruito per misurare le ore, i mesi, le fasi lunari e i segni zodiacali; pregevole anche l'Oratorio dei Disciplini, con l'affresco "Il trionfo della morte" e la relativa "Danza macabra" del 1485. Altri complessi religiosi che meritano una visita sono l'imponente Basilica di Santa Maria Assunta, la Chiesa del Paradiso dei sec. XV-XVI, rimaneggiata tra fine Ottocento ed inizio Novecento, e la Chiesa di Sant'Anna. 
 San Lucio Frazione di Clusone, è luogo di villeggiatura d'alta montagna e centro sciistico situato nell'Alta Valle Seriana e Valle di Sclave. 
Vi si trova il rifugio San Lucio meta di escursioni che partono dalla Pineta della Spessa, ricca di larici e abeti. Il territorio intorno a Clusone è caratterizzato da un ambiente naturale che conserva molte delle sue bellezze: una pineta per passeggiare, sentieri per itinerari nei boschi e sui monti, colline adagiate sull'altopiano per poter godere bellissimi scorci panoramici, escursioni piu' impegnative sulle Prealpi e sulle Alpi Orobiche, lungo sentieri attrezzati. Tra gli edifici di maggiore interesse storico-artistico c'è la Chiesa di San Lucio sul Monte Pianone, a 1027 metri, situato in posizione incantevole da cuisi domina tutto l'altopiano di Clusone. La cappella primitiva è sicuramente anteriore al 1529 ed è stata ricostruita nel 1630. La pala dell'unico altare è del pittore clusonese Domenico Carpinoni e rappresenta San Lucio, Santa Lucia e San Rocco in atto di invocare la Vergine. Per gli amanti dello sport invernale, in località La Spessa si possono trovare piste da sci di fondo a quota 576 m.
Durante l'anno molti sono gli eventi che animano Clusone.

Ponte Della Selva 
Ponte della Selva è una piccola frazione montana di Clusone (Bergamo). 
Grazie alla bellezza del suo paesaggio e al clima favorevole che la caratterizza è una località di villeggiatura estiva molto frequentata.
All'altezza di Ponte della Selva, l'alta Valle Seriana si dirama in due grandi zone: da una parte l' alta Valle Seriana propriamente detta, coi paesi di Villa d'Ogna, Piario, Oltressenda, Ardesio, Valgoglio, Gromo, Gandellino e Valbondione. Dall'altra, salendo sulla destra da Ponte della Selva, si incontrano l'altopiano di Clusone e poi la Conca della Presolana. 
Data la sua posizione geografica particolarmente favorevole, la frazione è immersa in uno scenario naturale di notevole fascino e costituisce un punto di partenza privilegiato per passeggiate tra il verde dei boschi e dei prati, con la splendida cornice delle vette piu' alte.

Alle pendici del Monte Combolo, il paese dei pizzoccheri: Teglio

Località di villeggiatura estiva e sport invernali estesa alla pendici del Monte Combolo, nel Parco delle Orobie, Teglio domina con la sua posizione il centro della Valtellina; forse per questo ha dato il nome alla valle stessa, se si accetta la derivazione di "Tellina Vallis" da"Tillium"nome latino del paese. Importante dunque, qui, il patrimonio storico-artistico, che parte dalle pietre incise di epoca preistorica, rinvenute nel 1941, per comprendere le prestigiose testimonianze del passato più recente. 
Si può citare, qui, Palazzo Besta, raro esempio valtellinese di architettura rinascimentale che ospita, oggi, anche il Museo Preistorico. Ancora di età rinascimentale le case Juvalta-Cima e Ongania-Botterini; importanti poi la più antica Parrocchiale di S. Eufemia, edificata nel VI sec., la Chiesetta di S. Pietro, uno dei più significativi esempi del romanico in Valtellina e, infine, l'Oratorio della Confraternita dei Bianchi, sulla cui facciata si ammira una importante raffigurazione in affresco di una danza macabra. Non resta che parlare delle specialità di Teglio: in luglio si potranno assaggiare, nella sagra loro dedicata, i famosi pizzoccheri.
Prato Valentino 
Zona prativa della Valtellina sulle pendici del Monte Combolo, Prato Valentino è collegata al suo capoluogo Teglio da una cabinovia e vanta un'ottima ed estesa vista sulla Valtellina, la catena delle Orobie e l'Adamello. Posto tra la Val Rogna e la valle di Boalza, il terrazzo di Prato Valentino è poi anche un punto di partenza per diverse escursioni: dal Rifugio Baita del Sole, punto di arrivo della cabinovia che sale da Teglio, si può infatti arrivare in 6 ore al Pizzo Combolo e in circa 4 ore e mezza al Passo Meden, che conduce in Svizzera. Nelle immediate vicinanze, il capoluogo Teglio, nel cuore della Valtellina, offre invece un ricco complesso di monumenti e testimonianze importanti della sua lunga storia, ma anche il sapore antico delle sue tipicità gastronomiche, tra le quali vanno citati almeno i celebri pizzoccheri.


La più grande città termale del mondo: Abano Terme

Con la grande potenzialità ricettiva basata su un notevole numero di alberghi (tutti attrezzati con strutture termali) e un'alta presenza turistica, Abano Terme può vantare il primato della più grande città termale del mondo. 
Testimonianze storiche dell'importanza del centro risalgono ai tempi romani, come riportano alcuni scritti di Plinio il Vecchio. 
In epoca più recente, Abano fu una delle località di soggiorno più apprezzate dai notabili dell'Impero Austro-Ungarico: per questo ancora oggi, ad Abano si percepisce un'atmosfera di sapore mitteleuropeo. 
Chi è interessato al turismo culturale quindi si troverà perfettamente a proprio agio: potrà ammirare la facciata del Grand Hotel Orologio, realizzata da Giuseppe Jappelli, autore anche dello storico Caffè Pedrocchi a Padova. Sempre nel centro storico di Abano si trova la Piazza del Sole e della Pace, con una delle più grandi meridiane d'Europa. Opee d'arte dal '600 al '900 possono essere ammirate nel Duomo di San Lorenzo e nella Pinacoteca Civica al Montirone, mentre il Santuario di Monteortone (1435) è custode di opere di Palma il Giovane.

Eventi ad Abano Terme

Ambita meta turistica dell'alto Adriatico: Cesenatico

Cesenatico (Zíznatic in dialetto romagnolo) è un'ambita stazione balneare e meta turistica dell'alto Adriatico in provincia di Forlì/Cesena. 
Cesenatico non è solo mare e sole, ma qui si possono facilmente trovare innumerevoli occasioni di svago e la possibilità di coltivare e soddisfare i svariati interessi. La costa di Cesenatico si estende per 7 chilometri e comprende le spiagge di Zadina, Ponente, Levante, Valverde e Villamarina Cesenatico è una meta particolarmente adatta alle famiglie con bambini: la sabbia è dorata, fine ed omogenea.
Il fondale di sabbia, non presenta buche nè pericolose correnti, degradando lentamente, rendendo questa zona particolarmente adatta per i più piccoli e per i "principianti" del mare, con una temperatura che è già mite a maggio e ancora piacevole per tutto settembre. La fascia di balneazione , in cui è vietato qualsiasi tipo di navigazione, si allunga dalla riva per ben 500 metri e rende ancora più sicuri i bagni in mare. Sulla sicurezza e sulla qualità delle acque vigila anche una "sentinella" particolare: il battello Daphne II, un laboratorio scientifico galleggiante che controlla con monitoraggi giornalieri lo stato di salute del mare Cesenatico vanta una lunga storia. 
Le fortune di Cesenatico risalgono alla fine dell'800, quando vennero aperti i primi stabilimenti balneari. Per alcuni decenni le spiagge furono frequentate da Ungheresi e Cecoslovacchi, ma il vero "boom" di Cesenatico iniziò nel dopoguerra. Negli anni '60, Italiani e Tedeschi scoprirono il piacere della villeggiatura in questa località romagnola e Cesenatico predispose le migliori attrezzature per riceverli, moltiplicando le proprie strutture ricettive fino agli attuali 354 esercizi alberghieri . Insieme a oltre 1.500 alloggi privati, gli alberghi sono oggi in grado di ospitare, nell'arco di un anno, oltre 350mila persone, per un totale di circa 3.200.000 di presenze annue. Proverbiale vanto della Riviera Adriatica è l'organizzazione della spiaggia, che ha permesso di creare, lungo tutta la costa, un unico grande villaggio balneare ideale per incontrarsi, fare nuove amicizie, ascoltare musica, divertirsi e fare attività sportiva. 
Ampi spazi sono dedicati alle scuole di nuoto, di windsurf, di sci nautico e alle Associazioni Veliche. Si trovano aree attrezzate per bocce, beach volley, basket, giochi per bambini. Tante attività da svolgere in totale sicurezza grazie all'eccellente servizio di salvataggio, organizzato dalla Cooperativa Bagnini che salvaguarda i bagnanti dalle 27 torrette di avvistamento, dotate di motoscafo per il pronto intervento. Re incontrastato dell'arenile è, infatti, il bagnino, che non perde d'occhio la sicurezza e la tranquillità degli ospiti, dai tradizionali "seggioloni" di avvistamento sulla battigia e dai tipici mosconi rossi. La terra dell'ospitalità , il regno di bambini e famiglie, la più grande palestra all'aria aperta, la spiaggia villaggio, il paradiso della buona tavola e del buon bere, la patria degli eventi: c'è solo l'imbarazzo della scelta. Tutto lo sport praticato e seguito rappresenta l'asso nella manica del turismo cesenaticense. 
Che si tratti di iniziative spontanee di gruppi di appassionati o di manifestazioni di più ampio respiro, la città offre numerose opportunità per praticare, imparare o solo seguire le diverse discipline. Caratterizzano Cesenatico anche le ampie zone verdi, che la città mette a disposizione degli abitanti e dei turisti. Le principali sono i parchi urbani situati nelle due sponde di Cesenatico, Levante e Ponente, ideali per chi vuole crogiolarsi al sole senza la confusione della spiaggia. Il parco di Levante si estende per 40 ettari di prato e arbusti tipici delle zone marine: pini domestici, pioppi, ontani, querce e tamerici. 
Qui si trovano due laghetti abitati da cigni reali, anatre mandarine, gallinelle d'acqua e numerose varietà di pesci che creano un ecosistema protetto dalla LIPU. La ricchezza della fauna ha reso possibile la costruzione di alcune postazioni destinate al bird-watching. Il parco dispone di strutture dedicate agli adulti e ai bambini: parco giochi, percorsi vita con attrezzature per esercizi ginnici e sentieri ghiaiosi. 
Il parco ha un occhio di riguardo anche verso gli anziani: una vecchia casa colonica ospita il Centro Anziani, promotore di diverse attività ricreative, tra cui le serate danzanti. Il parco di Ponente è situato nei pressi di Zadina ed ha un'estensione di 13 ettari, quasi completamente alberati, in cui si trovano due campi da calcio, un'area per intrattenimento e picnic, parco giochi, sentieri percorribili in bicicletta e a piedi, un percorso cross dedicato agli amanti della BMX e della mountain bike. Nel periodo estivo vengono organizzate feste popolari e rassegne musicali che richiamano cittadini e turisti. Accanto ai due parchi pubblici, Cesenatico offre la possibilità di visitare una parte della "Riserva Naturale Pineta di Ravenna": la pineta di Zadina. 
La pineta è posta a ridosso della fascia litoranea a nord del territorio comunale e si estende per 5 ettari, coperti da farnie, lecci, olmi, ontani. All'interno si trovano diverse aree gioco dedicate ai bambini. Per gli adulti che nutrono interessi naturalistici è possibile organizzare visite guidate con esperti della Guardia Forestale. Ultimo fiore all'occhiello di Cesenatico è la costruzione di un'area verde parallela alla spiaggia: dal grattacielo fino al molo il lungomare è dotato di aiuole, fontane, giochi per bambini, panchine. Dove prima sorgeva un polveroso parcheggio, oggi è possibile fare rilassanti passeggiate respirando l'aria salubre del mare. IL PORTO CANALE DI CESENATICO Leonardo da Vinci fu a Porto Ciesenaticho a di 6 settembre 1502 a ore 15, come egli stesso annota nel taccuino di viaggio, noto come Codice L. Lo stesso manoscritto contiene un disegno di Cesenatico ripreso dall'alto dell'antica rocca (andata perduta nella seconda guerra mondiale), e soprattutto il rilievo del Porto Canale, corredato da precise misurazioni. Leonardo prese nota in particolare delle lunghezze dei vari tratti del canale e furono accuratamente disegnati i moli guardiani. Lo studio di Leonardo è dunque un momento chiave nella storia cittadina, ulteriore testimonianza dell'importanza fondamentale del Porto Canale per la vita della sua città e del suo territorio. E proprio sul porto leonardesco hanno sede alcuni tra i più famosi ristoranti cittadini. Si può dire che la riva di ponente è quella della ristorazione e la riva di levante è più attrezzata a salotto, con ampi spazi per sedersi e intrattenersi con gli amici e negozi ideali per lo shopping. Questo salotto, col suo nuovo arredo urbano catalizza l'attenzione degli ospiti di Cesenatico: secondo un sondaggio il Porto Canale di Cesenatico è uno dei soggetti più fotografati d'Italia. Oggi il tratto più antico e caratteristico del Canale ospita il Museo galleggiante della Marineria. Nella sezione galleggiante sono raccolti i prototipi delle barche dall'alto e medio Adriatico, con le colorate vele al terzo, che frequentarono il porto di Cesenatico dopo la scomparsa della vela latina e prima dell'avvento della motorizzazione. 
Nell'adiacente sezione a terra, ancora in fase di realizzazione verranno esposti i reperti della marineria e gli strumenti d'uso e saranno illustrate le tecniche di costruzione degli scafi e quelle usate per i vari tipi di pesca. Cesenatico oggi, con le sue darsene e vene d'acqua è anche un importante centro per la moderna nautica da diporto. Il Museo della Marineria, che evoca le dure esperienze umane del passato, potrà raggiungere tra l'altro lo scopo d'insegnare alle presenti e future generazioni un modo più consapevole di vivere il mare. 
Dei molti eventi che si svolgono a Cesenatico due sono gli appuntamenti gastronomici più importanti: in primavera "Azzurro come il pesce" e in autunno "Il pesce fa festa", organizzati in collaborazione con l'Associazione Ristoratori Cesenatico (l'Arice) per promuovere l'immagine di Cesenatico come città della ristorazione di qualità e contribuire alla crescita professionale degli operatori eno-gastronomici. 
Si è pensato di dare vita a tali iniziative per fare emergere da un lato la specificità dei ristoranti di Cesenatico, il loro legame con il nostro territorio, la loro storia e tradizione, dall'altro la rivalutazione del cosiddetto "pesce povero ", quello che da sempre è consumato nelle famiglie del litorale. Tutto ciò rappresenta anche un'occasione per valorizzare la marineria locale e apprezzare le qualità organolettiche dei prodotti, per ribadire l'importanza del consumo del pesce azzurro, assieme al recupero delle tradizioni e dell'esperienza dei nostri "vecchi".

Da visitare il Museo Marco Pantani.

Predappio la culla del Sangiovese


Predappio ha caratteri peculiari che la rendono meta obbligata per gli appassionati di storia, architettura, enogastronomia: è il centro della riflessione critica sulle vicende italiane a partire dal fascismo; è città di fondazione con significativi esempi di architettura razionalista; è “culla” del Sangiovese, vino di qualità pari ai grandi rossi italiani la cui base è proprio il clone del Sangiovese.
 Dal punto di vista geologico le origini del territorio su cui insiste il Comune di Predappio si possono far risalire al periodo compreso fra Miocene e Pliocene. Il terreno è costituito prevalentemente da spungone e puddinga ed appare solcato dai calanchi, le formazioni tipiche dei suoli argillosi molto degradati. Il paesaggio risulta, così, estremamente vario, caratterizzato com'è dall'alternarsi di collina e pianura, con fasce brulle e coltivazioni intensive di vite, frutta, cereali e foraggio. 
Interessante dal punto di vista naturalistico è anche la zona delle grotte di Predappio Alta, che dopo essere state luogo di estrazione dello zolfo, oggi si segnalano per la presenza di stalattiti, acque sulfuree e roccia sedimentaria tempestata di fossili; esse sono, poi, sede del famoso presepio artistico che ogni anno richiama in collina numerosi visitatori. 
La vegetazione arborea è uno dei fattori di maggiore fascino del paesaggio predappiese: nei pressi di Predappio Alta si ergono i castagni secolari di Barberino, che per tanti anni hanno sfamato con i loro frutti la popolazione locale; a Monte Mirabello per diversi ettari si estende un bosco di pino nero nel quale crescono abbondanti i funghi; in varie località, poi, si trovano alcuni alberi monumentali, in modo particolare roveri e roverelle, censiti a livello regionale come "storici". La fauna è molto ricca : caprioli, volpi, cinghiali e piccoli mammiferi popolano i boschi e i campi del territorio, così come numerose specie di uccelli, alcuni dei quali rapaci.